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La Perdonanza Celestiniana

Il 28 e il 29 agosto di ogni anno si rinnova all’Aquila il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a Pontefice, concesse a tutti i fedeli di Cristo.

La “Perdonanza” fu istituita all’Aquila il 29 Agosto 1294 “Vivae vocis oraculo” da Papa Celestino V. Il nome Perdonanza deriva nello specifico dalla Bolla del Perdono che la formalizzava il 29 Settembre dello stesso anno. La Bolla è certamente un tesoro che possiede l’Archivio del Comune dell’Aquila. La pergamena è un duplicato della quattordicesima Bolla “ Inter Sanctorum Solemnia” con la quale Celestino legava al tempio di Collemaggio un’Indulgenza Plenaria in forma di giubileo. Riveste un’importanza straordinaria non solo per l’aspetto spirituale ma anche per la valenza sociale e politica in quanto la pergamena contenente il testo dell’indulgenza fu consegnata dal Papa alla città dell’Aquila, che ne divenne la custode.

Patrimonio culturale immateriale vivente, riconosciuto dall’UNESCO

Alla Bolla del Perdono si congiungono da secoli le Celebrazioni della Perdonanza, oggi Festa della Perdonanza Celestiniana, unione di riti civili e religiosi, entrambi di grande valenza emotiva e sociale.

Le pratiche festive e rituali che si articolano tra le giornate del 23 e 29 agosto di ogni anno costituiscono un patrimonio culturale immateriale vivente, riconosciuto dall’UNESCO l’11 dicembre 2019 ( iscrizione della Perdonanza Celestiniana sotto la denominazione “Celestinian Forgiveness Celebration” nella Lista rappresentativa dei Beni Culturali Immateriali dell’Umanità ICH ); esse coinvolgono una vasta parte della provincia dell’Aquila seguendo un itinerario tradizionale del “Cammino del Perdono” e poi l’intero contesto urbano aquilano culminando con il “Corteo storico della Bolla”.

Alcuni riferimenti storici sulla Perdonanza

Il 29 agosto 1294 venne eletto Papa Celestino V, che da eremita aveva realizzato la costruzione della basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Alla cerimonia solenne parteciparono oltre ai due re, cardinali e nobili, ma soprattutto un immenso popolo, composto, secondo le fonti, da più di duecentomila persone, che ricevettero dal nuovo pontefice un dono di portata straordinaria: l’Indulgenza celestiniana.

Lo straordinario evento giovò a L’Aquila enormemente: «diffuse molto lontano la sua fama e grande impulso ne ebbero lo sviluppo edilizio, il popolamento da parte delle genti del contado e i traffici che si cominciavano ad allacciare» (A. Clementi, E. Piroddi). Quanti confessati e sinceramente pentiti, dai vespri del 28 agosto fino ai vespri del giorno 29, festa di san Giovanni Battista, avessero visitato devotamente la basilica di Santa Maria di Collemaggio, avrebbero ricevuto contemporaneamente la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla pena. Fino ad allora, l’indulgenza plenaria era stata concessa solo a favore dei crociati in partenza per la Terra Santa e ai pellegrini che si recavano alla Porziuncola di Assisi. Appannaggio per lo più dei ricchi, che in cambio di sostanziose elemosine avrebbero ottenuto almeno la remissione parziale dei peccati, a L’Aquila il Perdono sarebbe stato rinnovato annualmente e concesso anche a poveri e diseredati. Il 29 settembre, la cancelleria papale formalizzò la concessione di Celestino V con l’emanazione di una bolla affidata all’autorità civile della città, che ne garantì la conservazione, avocando a sé anche il diritto sulla cerimonia del Perdono, alla quale le autorità religiose erano invitate solo a partecipare.

La prima celebrazione solenne ebbe luogo nel 1295 con un corteo solenne, al quale per disposizione statutaria dovevano prendere parte ogni anno il vescovo e il clero, vestiti con paramenti convenienti, con croci e vessilli, accompagnò la Bolla alla basilica di Collemaggio, affinché fosse letta e mostrata ai fedeli. Fu nel XV secolo che invalse l’uso di entrare in Collemaggio attraverso la Porta Santa posta sul fianco sinistro dell’edificio sacro, secondo quanto avveniva nelle basiliche patriarcali romane in occasione del giubileo, indetto per la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII. L’autenticità della Bolla della Perdonanza è stata confermata dalla Santa Sede, nel 1967. ascerà senza parole.

*foto e testi di Massimo Alesii